mercoledì 6 giugno 2012

Ti ho già parlato del vento del Nord?

Tu sei un pasticcino. Tu sei da mangiare. Tu sei à croquer, direbbero i miei amici francesi. Tu hai due labbra da mordere, due occhi vispi, un fisico che fa sospirare. Ma sai rovinare tutto, perché apri la bocca e parli. Sai, saresti bellissimo, lí, in salotto, fra i cuscini rosa, ma dovresti stare in silenzio, muto. Sai perché? Perché dici cose prive di senso ai miei occhi, io che sono piú vecchia di te, mi ritrovo a fare la sessantottina. Mi dici che le donne non devono lavorare, perché il loro ruolo é stare a casa con i figli, mi dici che vuoi una donna del tuo paese, mi dici che la tua donna se proprio vuole lavorare non deve guadagnare piú di te. Io ti ascolto per quasi due ore, lí, in piedi, e ti faccio parlare, anzi straparlare, mentre penso che ho lasciato il bucato in lavatrice e lo devo assolutamente stendere. Rispondo, sorrido, ma dentro di me mi chiedo come possano ancora esistere uomini cosí. Il pasticcino da mangiare svanisce, diventa amaro, da indigestione, anche a piccole dosi. Stremata, concludo dicendoti "é ora di andare a letto, si - aggiungo - a dormire"!

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