lunedì 11 giugno 2012

Perdersi fra i tetti di Londra

Questo weekend é andato cosí. E' stato pieno, é stato stancante, é stato bello. E' iniziato con una festa per il tuo compleanno, persone care intorno a te, il sapore della gioia in bocca, unito ad un altro, che conosci, che ti piace, che é dolcissimo, ma che non puoi piú avere. Un bacio per dire addio ad un cuore che ora deve tacere, una sveglia con una di quelle sbornie da ricordarsi, la messa in piega da far invidia alle attrici di Dallas, la serata con degli sconosciuti, a raccogliere biglietti da visita, che arrivata a casa butti nella pattumiera, perché non ti servono e perché vuoi fare la romantica, quella all'antica. E poi le corse per le strade di Fulham perché sei in ritardo, la serata passata con altri sconosciuti, i sorrisi, le chiacchere, per poi finire sul tuo divano, con il principe di Sassonia, ad ascoltare le sue pene d'amore. Tutto questo in 48 ore che ti sembrano 48 anni, lunghe, intense, piene di vita e di emozioni. E per due giorni, trovarsi cosí, sospesa fra i cieli i tetti di Londra, con i piedi per aria, ma la testa ben salda al resto del corpo. Per due volte hai guardato fuori e hai visto i tetti che si stagliavano contro il cielo blu. Per due volte in due giorni hai sentito che potevi cambiare, che potevi vivere diversamente. Per due volte, hai sentito che sei fortunata, che hai tanto, che il tempo dei lamenti é finito. Sará stata l'euroforia, sará stato l'alcol, saranno stati gli amici vecchi e nuovi, sarai stato tu, che sei sempre importante...so solo che sono stata bene, benissimo, lí sospesa, fra i cieli di quella che posso ora chiamare la mia Londra.   

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