lunedì 4 agosto 2014

La rentrée

I francesi la chiamano cosí. La rentrée. Il rientro. 
Diciamo che non é mai facile. Soprattutto quando uno ha un bel jet lag sulle spalle. Soprattutto quando uno sa che il giorno dopo tremila e-mail lo aspettano. Soprattutto quando uno saluta in una stazione desolata e desolante una nipotina d'oro, pezzo di cuore, tutta guance e dolcezza. 
Ma bisogna vedere cosa ci aspetta al rientro. O chi ci aspetta. 
Io ho trovato questo. 
Due stanze che avevo lasciato nello stato di magazzino, ammasso informe di mobili e cartoni, diventate casa pulita, ordinata, direi graziosa. 
Un coinquilino morbido e amoroso da abbracciare. 
La cena a tavola. 
Il sole, che in una città come Londra é una rarità.
Il tuo respiro che mi fa dimenticare il jet lag. Mi fa dormire serena. Mi fa fare un sospiro di sollievo quando apro gli occhi e ti vedo lí, nella tua metà del letto. Addormentato. Mentre io penso che forse dovremmo affittare l'altra metà di quel letto. Perché vuota. Tanto io, mi aggrappo a te per dormire.
Ecco, sono fortunata. Ho paura a dirlo. Allo stesso tempo, sento che me la sono sudata un po' questa felicità. A suona di botte in faccia. Cazzottoni, direbbero a Roma. 
E prendiamola cosí questa rentrée. Cosí. Con questa notte di sonno, questo risveglio di sole, queste benedette tremila mail da leggere. 
E vive la vie pour ce qu'elle nous donne. Le bien, le mal. Mais enfin, la vie.  

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