martedì 5 marzo 2013

Please don't leave me

Sono ansiosa. Mi sento come un fiume in piena e sento che abbiamo le ore contate. Non proprio le ore, forse i giorni. Lo sappiamo entrambi che abbiamo una data di scadenza sulla testa. Non sappiamo quando, ma sappiamo che prima o poi arriverà. Mi sono addormentata con questa idea e mi sono svegliata di soprassalto alle 6 del mattino. I moarned, diresti tu. Si, mi sono lamentata dentro di me. Mi sono lamentata per questa ansia, che rovina quelli che forse sono i mesi piu' belli della mia vita londinese. Mi sono preparata come sempre, ho fatto colazione col solito salmone. Nel giro di un'ora mi sono tagliata quattro volte. Quattro tagli sulla mia pelle, con tanto di sangue che sgorga. E ho pensato "Ecco, mi succede perché non mi sento bene, perché temo che te ne andrai, ne ho quasi la certezza". Ho rimuginato tutto il tempo nel tragitto verso l'ufficio. Ho cercato di razionalizzare, di pensare che quella deadline sulla nostra testa é ancora lontana, lontanissima. E mentre pensavo tutto questo canticchiavo a fior di labbra "Please don't leave me". No, stavolta non andare. Stavolta resta con me. Non so dove andremo, ma in qualche modo faremo. Un sospiro. Uno sguardo al sangue raffermo sulla mia mano. Un pensiero. Sempre e solo per te. Per noi. Anche se di noi, ancora, non se ne puó parlare.

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