martedì 16 ottobre 2012

Partir c'est un peu mourir

Sono tornata a Londra e per la prima volta dopo mesi é tornata la tristezza del ritorno. La tristezza é tornata nonostante l'amica che mi ha fatto sbragare dal ridere con i suoi racconti esileranti, nonostante il coinquilino che mi bacia e mi abbraccia appena arrivata e mi chiede con curiosità com'era la sua Bucharest, che peraltro non ha mai visto, nonostante l'altra amica che mi chiama per sapere come sto, nonostante il messaggio che anche se tardi alla fine arriva e dice "allora, sei tornata? ho voglia di vederti. Bisous", nonostante i nostri trenta minuti di conversazione quotidiana per dirsi come va, anche se poi tu non vuoi che te lo chieda. Ho aperto la valigia, ho sentito l'odore della mia Bruxelles, dei miei amici e dei loro bimbi, di quella telefonata di ieri in cui mi hai chiesto un po' sfacciatamente "ma tu ci pensi ancora a noi due?", ho sentito il calore degli abbracci che ho ricevuto, il rossore del mio viso di fronte alle provocazioni che mi hai lanciato, forse per testarmi, forse per fare cadere i miei paletti. Ho tolto dalla valigia i libri che ho comprato, dei miei autori preferiti, il mio thé des sources, la cioccolata per i coinquilini, gli spazzolini da denti di Hema, bianco e rosa per me, blu e nero per te che non ci sei più e che forse andresti rimpiazzato. E ho pensato che partire é sempre un po' morire, anche ora che mi sento a casa qui a Londra, anche se ora torno con l'ansia e la gioia di rivedere persone care che mi sono mancate e che voglio riabbracciare. Nonostante tutto questo, lasciare Bruxelles é sempre uno strappo. E' guardare la tua amica e dirle "tutti se ne vanno da Bruxelles" e rendersi conto che alla fine anche tu hai fatto la valigia e te ne sei andata. Ma tornare é sempre bello, c'é sempre una tazza di thé fumante che ti aspetta a Saint Gilles, un sorriso e una manina dolce che ti sfiora il viso a Hankar, i pomodori ripieni di Rue Van Aa, i colori di Rue Champs du Roi, gli abbracci di Rue de la Loi, le risate di Rue de Livourne. Tutto questo é sempre con me. Tutto questo é quella parte che non tolgo mai dalla mia valigia. Perché viene sempre con me. Perché é parte di me. E' quella parte che annulla il verbo "mourir". E' quella parte che ti fa sentire viva, vivissima, come non sei stata mai. 

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