sabato 10 dicembre 2011

Un vecchio errore

Hai salutato la tua amica e hai ripensato. Li hai contati, li hai ricordati. Uno per uno, anche quelli che sono durati tanto quanto un respiro. Hai ripensato a come é stata dura, sempre. E' stato duro dimenticare, andare avanti, fare finta di niente, dimenticare i sorrisi, la dolcezza dei baci, la morbidezza delle carezze, il profumo della pelle. Hai ricordato che é stato più difficile lasciare che essere lasciata. Ti sei ricordata i discorsi che ti sei preparata, i dubbi e poi quel momento in cui hai capito, chiaramente, che non volevi più vivere cosi', che volevi altro.
Le tue storie sono sempre finite molto prima di quando hai parlato, hai bisogno di tempo per accettare, per digerire la sconfitta, per digerire che ancora una volta ti sei sbagliata, hai idealizzato, sognato. Ti ricordi perfettamente quei momenti di presa di coscienza, ti ricordi di te seduta sul tuo divano giallo, nella casa-soffitta, ti ricordi di te seduta sul tuo letto, ti ricordi di te che cammini per strada e ancora di te seduta al tavolo della cucina. Ti ricordi che in quei contesti non ci sono stati melodrammi, né lacrime, ma solo tristezza. Quando finisce una storia ti muore qualcosa dentro. Muoiono speranze, sogni, aspettative. Ti resta il vuoto dentro, un buco nell'armadio dell'anima, che vorresti riempire subito per dimenticare. Dopo anni, quei buchi sono ancora li'. Li senti, li puoi anche toccare con le tue mani, sentirne la profondità, la sensazione di vuoto. Forse quando arriverà quello giusto li riempirà tutti, levigherà tutte le ferite, non lascerà spazio per nessuna tristezza o rimpianto. Forse succederà.

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