giovedì 9 gennaio 2014

Fai buon viaggio sereno

Ero già nervosa appena sveglia. Poi trovarmi il coinquilino fuori dal bagno ad aspettarmi, non ha aiutato. Ho reagito subito. Sempre per la storia che io non voglio che nessuno mi metta i piedi in testa. Specialmente questo qui, mi sono detta. Il nano scatarrante. Che mi si é imposto in casa, senza il mio volere.
Ero nervosa e sono nervosa. Ho trasmesso la mia so called mononucleosi al povero baby, che mi ha tenuto dolcemente fra le sue braccia. E poi il peggio é stata l'e-mail notturna. Quella mail. E va bene che sono stata io a chiederti di uscire, ma sei stato tu a menzionare la parola date. Non si trattava di un date, mio caro, per niente. No, solo di un incontro fra due persone che vogliono parlare. Sottolineo parlare. 
Non é bastato quanto hai combinato? Non é bastato farmi entrare in un castello dorato e poi cacciarmi via a pedate? Non é bastato scaricarmi a momenti per strada o in stazione, perché la tua freddezza parlava di piú delle parole che alla fine hai pronunciato? 
Era finita fra di noi mesi fa. Ieri sera, é finita per sempre. Anche la porta dell'amicizia o proviamo a essere amici. Il famoso salotto, quello mio, quello delle relazioni umane, le mie, ha chiuso la porta. E non sono stata io a chiuderla. L'hai chiusa tu. 
Vorrei solo sapere cosa ti aspettavi che facessi al pub o altrove. Pensavi ti sarei saltata addosso? che sarei scoppiata in lacrime supplicandoti di tornare? O hai solo pensato che fossi ancora innamorata di te e che mi avrebbe fatto male rivederti? In ogni caso, ce n'était pas nécessaire. Tu hai scelto, io mi adeguo. E cancello la tua faccia dai miei ricordi. Tengo quelli belli, per raccontarli un giorno sotto le coperte ad una giovane donna in fieri. I ricordi del cuore che batte, dei baci dolci, delle mani che si incrociano. Della gioia del vedersi, delle palpitazioni quando siamo stati distanti. I ricordi che ho con te, ma anche con altri. Insomma, i ricordi dell'innamoramento.
Fai buon viaggio sereno.

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