lunedì 9 gennaio 2012

Should be saying that to you by now, shouldn't I?

Ti svegli all'alba, hai dormito pochissimo, scendi a prepararti la colazione e a lavare i piatti di ieri sera. E mentre sei al lavello, con le mani insaponate e la testa altrove, pensi, pensi a cosa dovresti dire, a te, a tante persone insieme, come una lista di desideri, una wishing list piena di frasi da togliersi dal cuore.
A te direi vivi e lascia stare i pregiudizi, le chiusure mentali, gli sbagli che hai fatto e per i quali stai pagando le conseguenze.
A te direi solo grazie.
A te direi sei stata brava, non ti preoccupare.
A te direi che lo so che sei stato importante, ma per ora ti ho relegato nel dimenticatoio, perché hai un'altra missione, ben più importante, e anche io ho tanta strada da fare, senza di te.
A te dovrei dire i versi di quella canzone "Goodbye,  should be saying that to you by now, shouldn't I?", ma non lo posso fare, lo sai. Soffrirei più a cacciarti via dalla mia vita che a tenerti dentro, perché ormai sei parte della tappezzeria del mio cuore, sei imprenscindibile, "inoubliable et indispensable" direbbero i francesi.
A te direi sogna sempre, anche quando diventerai grande.
A te direi tieni giù le mani.
A te direi torna in te, lascia stare quello che ti dice lui e ascolta il tuo cervello.
A te direi, lava i piatti un po' più spesso.
A me direi, sorridi alla vita, a te stessa. Non ti lamentare, la vita é una sfida quotidiana. Un giorno arriverà quello che cerchi, magari non tutto allo stesso tempo. Un lavoro che ti appassiona, che ti fa sentire utile, la tua realizzazione e un uomo, che ami e che ti ama, che ti abbraccia mentre lavi i piatti e pensi. E allora i pensieri fuggiranno via. Ma per ora, continua  a lavare i piatti, a guardare fuori dalla finestra e pensare.

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