lunedì 23 gennaio 2012

Belgique, Belgie

I tuoi occhi sono neri e grandi. Sono vispi, non stanno mai fermi, proprio come quelli del tuo bambino. Quegli occhi mi hanno detto che sei stanca, che sei felice, che una gravidanza ti cambia, cosi' come cambia l'equilibrio nella coppia. Quegli occhi mi hanno detto mi manchi, mi mancano le domeniche quando gli uomini andavano allo stadio e noi ci perdevamo fra i parchi di Saint Gilles, a parlare di vita, di desideri e di realtà. Quegli occhi mi hanno salutato dicendomi torna presto, ma vivi la tua vita dove sei, senza voltarti indietro.
I tuoi occhi sono azzurri, chiarissimi e piccoli. I tuoi occhi sono stati la prima cosa che ho visto di te. A quegli occhi ho chiesto, esitante, dove fosse quell'aula di lezione che non riuscivo a trovare e loro non mi hanno abbandonato per anni. Mi hanno seguita e accompagnata, anche se li avevo traditi, abbandonati. Quegli occhi ancora oggi mi guardano e mi chiedono perché, perché non ha funzionato, perché ti sei staccata da noi. Quegli occhi mi hanno salutato abbracciandomi, forte, commuovendosi come sempre, per dirmi che mi vogliono bene, cosi' come gliene voglio io.
I tuo occhi sono neri e stanchi. I tuoi occhi sono tristi, non devi parlare, loro lo fanno per te. Nei tuoi occhi ho visto 40 anni di mancanze, di ricerche, di intelligenza che serve a poco se poi devi vivere cosi'. Nei tuoi occhi ho letto salvami, ho letto aiutami tu, ho letto dammi quello che cerco da anni e che non riesco a trovare. Quegli occhi hanno fretta, fretta di non essere soli, fretta di non sentirsi abbandonati, rifiutati. Quegli occhi mi hanno portato alla stazione e mi hanno salutato, mi hanno chiesto di essere portati con me, ma io li ho lasciati li', in attesa. Because a change of heart comes slow.

2 commenti:

topogigio ha detto...

belli quegli occhi azzurri!

Francesca ha detto...

hai trovato le tre persone?