venerdì 16 settembre 2011

Sedersi sulla riva del fiume

Il bello di questa città é che ti puoi svegliare alle cinque del mattino, vestirti e camminare sola, nel silenzio totale, tra le case bianche, immacolate. E come quel famoso libro di Coehlo, sono potuta anche io andare metaforicamente sul fiume a sedermi per pensare. E cosa avrei potuto fare? Forse piangere per togliere il magone, quello che mi stringe il collo, che non mi fa respirare. Avrei pianto per il passato e il presente, avrei lasciato i sorrisi al futuro. Sarebbe stato un pianto liberatorio, quello che non riesco a fare, sarei finalmente rimasta senza lacrime. Secondariamente avrei ricordato. Cosa avrei ricordato? i sorrisi di tante persone, i momenti belli. Quei sorrisi mi avrebbero dato e mi danno la forza di andare avanti, di vedere un domani. Infine, avrei sognato, una vita diversa, un mondo diverso. Avrei sognato di essere contenta, di riuscire finalmente ad esprimere me stessa, senza costrizioni e paletti mentali.

Non sono stata su quel fiume. Ho solo camminato a lungo, analizzato tutte le cose, condiviso un sorriso col lattaio. E poi sono atterrata sul divano, il mio divano, dove mi sono seduta a guardare il cielo. E li' non ho pianto, non ho ricordato sorrisi e non ho sognato. Ho solo sentito il peso, ancora una volta, il peso di questa vita che é una sfida continua e mi mette ogni giorno alla prova. E allora tentiamo ancora una volta questa prova.

1 commento:

topogigio ha detto...

vorrei essere lì, per camminare con te lungo il fiume e per sedermi con te sulla riva, ad ascoltare...