lunedì 19 settembre 2011

Una partita amichevole

Dieci anni contro due mesi. Non é una partita facile da vincere, né da giocare. ma le due squadre sono alleate, non rivali. Dieci anni fa, con una camicia lilla e uno zaino invicta sulle spalle é iniziata la mia avventura. Ancora una volta una valigia di sogni, di speranze e con poche delusioni sulle spalle, mi ha accompagnato in questa nuova avventura. Un paese nuovo, una vita nuova. Cosa ho imparato? che le differenze sono fonte di ricchezza, che si puo' stare insieme e divertirsi anche se si parlano lingue diverse, che la diversità é fonte di arricchimento. In quell'anno ho imparato a sbagliare di grosso, a innamorarmi, a appassionarmi, a vivere col peso della distanza, a cercare nuovi punti di riferimento. E' stato l'anno delle paure e dei dubbi, del non sentirmi sicura di me stessa, ma di provare comunque a darmi un po' di credibilità.


Dieci anni dopo, mi trovo alle spalle due mesi di una nuova vita nuova (ripetizione cercata e voluta). Ancora una volta, cosa ho imparato? a sorridere di nuovo, a disperarmi ogni tanto, ad apprezzare le case bianche contro il cielo blu e il lattaio che passa alle sei a lasciare le bottiglie di latte davanti alla porta, a sentirmi sconsolata per poi farmi consolare o consolarmi da sola. Un'altra prova del nove per me stessa. Sulle spalle non c'é più uno zaino invicta, ma un bel po' di delusioni e di lacrime secche, gelate dal tempo.


La ragazza che dieci anni fa é salita su quell'aereo ha fatto tanta strada, é partita sapendo inconsapevolmente che non sarebbe mai tornata. Quella di oggi sa che tornerà, anche se non ne conosce la tempistica. Ora sta cercando di fare pace con se stessa, di perdonarsi per i suoi errori, anche se alcuni sono durati dieci anni. Ha capito che la vita non é fatta di estremi, che c'é rimedio a tutto e che delle volte bisogna solo essere pazienti ed aspettare. Aspettare di dimenticare, aspettare di ritrovare il sonno e la tranquillità, aspettare di accettare la realtà per quella che é e che é diventata.


La partita é un'amichevole, palla al centro. Chi vince sono comunque io, vinco la serenità e la consapevolezza dell'età adulta, lasciando da parte le disillusioni per tornare dolcemente ad illudermi.

Nessun commento: