lunedì 22 luglio 2013

Pensieri funesti da viaggio di ritorno in aereo

Vado a prendere l'aereo. Arrivo come al solito prestissimo, quindi vago come un'anima in pena in aeroporto. Dopo 3 ore passate a girovagare, mi fermo davanti ai monitor e mi si avvicina un tipo. "Vai a Londra anche tu?", come se avessi l'Union Jack tatuata sulla faccia. Non parlo, annuisco leggermente, ma il mio semplice gesto viene interpretato come "suvvia, raccontami tutta la tua vita". Nel giro di tre minuti, il tipo che indossa una giacca da completo elegante su un paio di bermuda e infradito, mi ha raccontato tutto, dalla nascita ai nostri giorni. Divulgandosi oltretutto in particolari specifici sul come hanno appena cremato il padre e le varie tecniche di cremazione. L'imbarco mi salva e appena mi siedo, alzo ingenuamente lo sguardo. E lo vedo. Mi si blocca il respiro, mentre mi si avvicina col cellulare all'orecchio e lo sento proferire la seguente frase "scusa, ho appena trovato una vecchia amica qui in aereo, ti devo salutare". Mr 46 (ha compiuto gli anni recentemente e quindi ora ha un nuovo nome updatato) mi si palesa davanti agli occhi. Io vorrei salutarlo dicendogli "scusa, ma quando siamo mai stati amici io e te?", ma mi limito ad un gentil-acido "oh, mi sarei immaginata tutto, ma non di incontrarti qui". Da quel momento, é stato la mia ombra. Io ho anche provato a sfuggirgli andando nelle toilettes della buissness, ma l'hostess inglese modello Sig.ra Rottermeir mi ha subito rispedito fra i pezzenti. Scesa dall'aereo mi dribbla incredibilmente e mi raggiunge ai controlli passaporto. Inizio a pregare che non abbia la valigia, ma me lo ritrovo anche ai rulli dei bagagli. E lí, decido di agire. Gli racconto che a casa mia ci sono tre stanze e che c'é una leggenda. Gli dico che in una c'é sempre un matto, in un'altra uno che si fa licenziare e nella terza uno che ha tante storie d'amore o pseudo-tale. E aggiungo: "io non mi sono fatta licenziare e non sono matta", cosí, penso ingenuamente, pensa che sia impegnata. E lui peró, che stupido non é, mi sferra il colpo di grazia: "Ah, allora quando uscivi con me, doveva essere Ramadan, visto che non ti si poteva neanche sfiorare". Io scoppio fragorosamente a ridere e non posso che annuire ancora una volta. Fatto sta che il mio annuire riporta a me Mr Cremazione. Che mi riattacca il bottone e fa allontanare Mr 46. C'é stato solo un piccolo problema: Mr Cremazione abita vicino a me. Mi sono sorbita per altre due ore i suoi racconti su funerali and co. Non proprio funny. Anche se io per prima, mentre ero a gambe all'aria (nel senso in aria, sull'aereo), ho avuto un attimo di terrore quando ho pensato "oddio, se l'aereo cade, io muoio con Mr 46...e no, questo no". Non proprio funny, e no.     

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