martedì 3 febbraio 2009

Una storia da raccontare

Apro il giornale e leggo che ognuno di noi ha una storia da raccontare. E decido, allora, di passare la mia giornata a trovare la mia storia, a scegliere cosa raccontare. La prima idea é quella di raccontare come ci siamo conosciuti, la nostra storia. Parlare di quel corridoio bianco, della tua incertezza quando mi hai parlato, del tuo accento marcato, dei tuoi occhi. Poi penso che potrei raccontare la mia storia, quella della mia famiglia. Quella dei miei nonni che sono stati sposati 60 anni e di mio nonno che mi diceva sempre che quando ha visto mia nonna non ha avuto più la voglia di guardare altrove. La storia dei miei, di mio padre che si é costruito una vita dal niente, di me e di mia sorella, che siamo cresciute insieme. O ancora racconterei la mia storia, i miei ricordi, le corse al parco, la tristezza dei trasferimenti, quel silenzio che ho fatto durare quasi vent'anni, la bicicletta che prendevo ogni mattina per andare a scuola e quelle pedalate che trovavo pesanti. Ma anche la voglia di cambiare, di andare avanti, di "tourner la page" per diventare una persona nuova, ricordando sempre quello da dove vengo e cosa sono. Io di storia da raccontare non ne ho una, ma tante.

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