giovedì 5 maggio 2016

Fake Empire (sottotilo: a volte mi innamoro a sorpresa)

Mi viene da ridere se penso che a quella festa io non ci volevo neanche andare. Ero triste quella sera. Pensavo a chi se ne era andato. Sapevo che non sarebbe tornato e mi disperavo. 
Non avevo voglia di vestirmi, farmi bella per quello che io definivo il mercato dei corpi di Londra.
Avevo un altro in testa e la mia pelle gli apparteneva ancora. 
Non amavo neanche la zona in cui era la festa, avevo paura ad andarci.
Poi, la mia amica insisteva tanto. 
Poi, non avevo voglia di stare a casa con i coinquilini un po' weirdos, come dicono qui. 
Poi, mi ripetevo, torno presto. 
Sono tornata presto. Questo é vero. Ma, avevo incontrato te. 
I nostri primi mesi sono stati come se io camminassi a piedi scalzi sui vetri rotti. Avevo troppe paure. Tante retrosie. E poi, arriva un momento in cui capisci che non tornerai indietro. Che nella tua vita ci sarà quella persona accanto a te, perché la vuoi. Perché non puoi fare altro. 
Ecco, a questa vita mi ci hai portato proprio tu. Colui che io rimpiangevo in quella fredda sera di dicembre nel salotto spoglio del mio appartamento condiviso. Colui che in una sera che io mi aspettavo sarebbe stata solo retrouvailles e dolcezza mi ha detto no, guarda, io mi fermo qui. Io non mi sento pronto. Ed é andato via con una folata di vento. 
Io questa cosa non te la posso dire. Ma mi piacerebbe dirtela. Dirti, guarda, che in parte é grazie a te.
Nella vita si cade. Tante volte. E tante volte ci si rialza.

Nessun commento: