domenica 19 marzo 2017

Tu e solo tu

Qualche giorno fa tu piangevi disperata e io non sapevo come calmarti. Ero stanca, molto stanca. Ero scoraggiata. Pensavo che ti avevo desiderato così tanto, ma non ero comunque capace di farti smettere di piangere. Di consolarti. Mi sentivo non all'altezza del mio ruolo di madre.
Mentre ti stringevo, ti coccolavo e ti cullavo, ho realizzato che avevo passato tutta la giornata con te. Un bebe di poche settimane. Chiuse in casa. A cantare canzoncine. A cercare di placare i tuoi giovani dolori di pancia. A consolare pianti inconsolabili senza riuscirci. Una giornata che solo poche settimane fa non avrei mai avuto. Io che avevo un lavoro a cui credevo. Io che parlavo, leggevo e scrivevo di politica. Io che amavo il mio lavoro. 
Tutto questo non c'è più. Al momento. Sparito. Vanificato. Direi, sacrificato. Per te.
Non ho mai amato il termine sacrificio. Ma ora non ho scelta. Sono madre. Tu sei piccola e hai bisogno di tutto questo per formarti. Per crescere. Io sopravviverò. In un modo o nell'altro.
Quella che importa ora sei tu. Tu e solo tu. 

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