lunedì 11 gennaio 2010

Stesso posto, stessa storia

La posa é la stessa, le persone no. Le mani nella stessa posizione di sempre, come se cercassero un po' fameliche sempre la stessa cosa. Ma cosa? Affetto, considerazione, amore forse. Un aggancio, una via di uscita, la salvezza quasi sicuramente. E io non ho gradito, non ho gradito perché mi sono sentita parte di un libro già scritto, di un copione non mio. Io ho bisogno del mio sogno, di un sogno che sia solo ed esclusivamente mio. Unico problema: non ho più quattordici anni, ne ho quasi trenta ed ora é difficile ritrovarsi a vivere da protagonisti ogni giorno della proprio vita. Posso essere forse protagonista della mia vita, ma non di quella degli altri. Triste ma vero, potrei cambiare la formula, ma troverei sempre lo stesso scenario, la stessa realtà già vissuta e consumata.
Una solo consolazione: la speranza che almeno con me, se nella forma sia uguale, nel contenuto ci sia stato un salto...di qualità intendo!

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