lunedì 7 dicembre 2009

Il deserto della crescita e la negazione dei desideri

Ancora una volta arriva all'improvviso, colpisce e va via, lasciandomi li', sola in mezzo ad un deserto. Cosi' mi ritorna quella strana sensazione di camminare sola, stanca e spossata. I dubbi di sempre riaffiorano, ritorna anche quel nervosismo latente, quelle domande a cui non ho mai saputo dare risposta. Come sempre, ho l'impressione di chiedere aiuto, ma in realtà i miei messaggi non sono chiari e nessuno li capisce. Mi ritrovo ad aspettare un segnale, una chiamata, ma io per prima impedisco che quella chiamata arrivi, perché questo deserto lo devo attraversare da sola. Mi sono sempre detta che sarei dovuta passare attraverso la sofferenza per diventare una persona libera e cosi' mi impunto e accetto questa pena.
Il passato é passato, me lo ripeto sempre, lo devo lasciare andare. Ma immancabilmente, quel passato bussa alla mia porta, mi insegue. Forse per sconfiggerlo ci vorrebbe proprio quella chiamata, quella voce, che per una volta se ne frega dei miei dickat e fa di testa sua. Quella voce che viene e mi porta via, che mi dice "non mi importa cosa dici di volere, io so cosa vuoi realmente e so che sono io quello che vuoi". Più facile a dirsi che a farsi pero'. Questo é il problema: elementare, come sempre!

1 commento:

guido maurino ha detto...

non venivo su questo blog da tanto tempo, da troppo forse. Ci sono finito per caso e ho trovato molto di me, delle mie scelte, dei miei errori, delle strade prese e di quelle che non ho percorso. Scrivo a commento di questo post perchè lo sento più "mio".
Nonostante quello che tante volte ho detto e di cui ho cercato di convincermi, anche per me il passato non si chiude mai. Guardare il passato è un po' sempre guardare a un'inizio e alle tante storie che da quell'inizio potevano svilupparsi. Una soltanto lo ha fatto, le altre sono rimaste potenzialità. Ma penso sia bagliato fermarsi solo a un passato. Anche l'oggi guardato con gli occhi che avremo fra un anno o dieci anni sarà un inizio. E' questo che avrei voluto dirti le ultime volte che ci siamo sentiti, di non guardare al passato remoto, ma a questo presente che è un inizio per costruire un altro passato, anche se diverso da quello che avevamo immaginato solo qualche anno fa.